Google testa la realtà aumentata nelle mappe portando enormi giovamenti per le attività, la local search, la hyperlocal SEO e la user experience

A febbraio Google ha invitato un piccolo numero di guide e giornalisti locali a provare la nuova funzionalità di realtà aumentata conosciuta con l’acronimo AR nel suo servizio Google Maps.

Come possiamo leggere nel blog di Google AI questa nuova funzione è stata chiamata “global localization” ed è stata fortemente voluta da Google per rendere Google Maps ancora più utile e preciso costruendo sul suo GPS un servizio di posizionamento visivo (VPS), vista stradale e apprendimento automatico.

Detto più semplicemente quando si pianifica un percorso da A a B, gli utenti possono utilizzare l’obiettivo dello smartphone per vedere il mondo di fronte a loro utilizzando le frecce di direzionamento e le etichette di Google Maps sovrapposte.

Fare SEO con la realtà aumentata nelle mappe di Google

Precisione e orientamento sono sempre stati la sfida più grande per Google da quando ha lanciato Google Maps. Il GPS non sempre è preciso perché il segnale può essere disturbato da edifici, alberi o come spesso accade dal tempo atmosferico, ad esempio quando c’è una pesante copertura nuvolosa.

Con VPS, Street View e Machine Learning aggiunti alle funzioni base di Google Maps, i primi report che arrivano dai beta tester americani sono molto positivi.

VPS funziona in tandem con la vista stradale andando ad analizzare strutture chiave e punti di riferimento nel campo visivo. È più o meno allo stesso modo in cui noi umani elaboriamo ciò che stiamo vedendo in relazione a ciò che ci aspettiamo di vedere. Una volta calibrato, la funzionalità di realtà aumentata aggiunge i marcatori di percorso rilevanti (frecce e etichette) per mostrare all’utente dove andare.

Ecco perché appena sarà disponibile la realtà aumentata di Google diventerà un nuovo potentissimo strumento nelle mani dei SEO. Il mondo reale cambia, e con esso tutto ciò che vi ruota intorno.

Ed è qui che entra in gioco l’apprendimento automatico, con i dati delle attuali immagini utilizzate per aggiornare, sviluppare e migliorare ciò che già conosce Google Maps.

E migliorando ciò che Google già conosce si potrà potenziare la visibilità locale, dando spazio a tutte quelle attività che, a vario titolo, sono fino ad oggi penalizzate nella local SEO.

Google sta lavorando sempre più velocemente soprattutto cercando di dare consigli utili ai tester, come ad esempio consigliando agli utenti di non camminare troppo lontano mentre guardavano attraverso l’obiettivo AR minimizzando qualsiasi rischio potenziale dai pericoli reali (veicoli, persone, strutture e gli altri) al di fuori della vista della telecamera.

Una nuova sfida che certamente affascina il mondo tecnologico e non solo.

Intanto noi aspettiamo a breve gli sviluppi, dei quali vi aggiorneremo in tempo reale, convinti, più che mai, che la global localization sarà la nuova frontiera della SEO e delle strategie di digital marketing.