In una realtà digitale sempre più dinamica e mutevole, avere un occhio costante sull’evoluzione delle ricerche effettuate su Google è diventato vitale per quelle aziende che fanno del virtuale il proprio palcoscenico principale. Analizzando come si è sviluppato il percorso di ricerca degli utenti su Google nel corso del 2022, possiamo tratteggiare un ritratto nitido dell’evoluzione delle SERP (Search Engine Results Pages) e comprendere in che modo i comportamenti di ricerca su Google si siano trasformati durante l’anno, nonché avere più chiaro cosa possiamo aspettarci nel corso di questo 2023.

All’interno di Wolf Agency manteniamo costantemente alta l’attenzione, con il nostro olfatto allenato sempre a caccia dei più piccoli mutamenti nelle abitudini e nelle aspettative delle persone, per offrire ai nostri clienti una strategia SEO vincente.

Un viaggio nel traffico del 2022

Secondo i dati dell’annuale report di Semrush, durante l’anno 2022 il traffico su Google ha danzato al ritmo dell’andamento delle attività economiche. Un timido calo si è notato a metà anno, in accordo con i mesi di recessione, seguito poi da una certa risalita verso la fine. Tale trend è stato osservabile sia per quanto riguarda il traffico totale che quello di ricerca, che ha rappresentato circa il 18% del traffico globale annuale.

Quando abbiamo parlato dei cali di traffico di un sito web, in effetti, abbiamo proprio visto come i grafici delle visite di navigazione delle pagine e degli articoli di un sito o di un ecommerce possano essere influenzati dalla stagionalità delle ricerche e dall’interesse mostrato. Ovvio che, se cala il potere di acquisto, saranno meno le persone che effettuano ricerche. Ed ecco che in quel caso diventa ancora più importante fare un buon lavoro di marketing per “catturare” il maggior numero di utenti possibile impegnati nelle attività di ricerca su Google e trasformarli in clienti.

Riflettori sulle tendenze del traffico per settore

Uno scrutinio più attento sulle tendenze del traffico di ricerca per settore rivela un paesaggio interessante. Alcuni ambiti, come il settore dei media, ma anche il commercio e i servizi, hanno risentito direttamente delle tempeste geopolitiche, oltre che dalle vicissitudini economiche, che hanno scosso l’anno.

Altri settori, al contrario, sembrano essersi dimostrati più sensibili alle oscillazioni stagionali della domanda dei consumatori. Fare SEO, a quanto sembra, può anche voler dire non trascurare quella che è la situazione nazionale e internazionale, per cogliere al volo eventuali nuove opportunità e per essere pronti a gestire probabili momenti più critici.

Aggiornamenti Google e fluttuazioni delle SERP

Il 2022 ci ha deliziati con ben 10 aggiornamenti degli algoritmi di Google. Ancora ci ricordiamo delle SERP volatili e degli analisti che tremavano cercando di dare risposte ai tanti proprietari di siti web e SEO preoccupati per i cali di traffico e di visibilità.

In realtà la situazione è stata meno impattante di quanto potessimo prevedere ma, in ogni caso, non dobbiamo abbassare la guardia. In particolare, la precisione e la “sensibilità” con cui gli spider del colosso californiano riescono a scansionare i siti e a riconoscere i contenuti di valore è in continuo aumento. O, almeno, così dichiarano da Mountain View, con una lotta aperta allo spam e ai contenuti poco utili. E questo dà ancora più valore al lavoro dei professionisti e di chi ogni giorno ci mette entusiasmo e passione per migliorare il posizionamento dei siti ai quali si trova a lavorare.

La metamorfosi dell’intento di ricerca su Google

Cambia il modo in cui le persone cercano, cambia la consapevolezza di chi naviga online. È un fenomeno normale, dovuto a un cambio di interessi, di utenti, di necessità e di possibilità. Ma cambia anche il modo in cui Google premia i contenuti, scegliendo quali posizionare in SERP.

Sembra così che ai contenuti navigazionali e informazionali siano stati, per certe parole chiave, preferiti quelli transazionali e commerciali. Non ci sarebbe da stupirsi, dunque, se alcune pagine che magari fino a poco tempo prima erano stabilmente nelle prime posizioni in SERP si siano trovate penalizzate e abbiano perso visibilità. Questo potrebbe essere proprio legato a tali elementi e potrebbe rappresentare un interessante punto di focus su cui fermarci a riflettere nel momento di mettere in piedi una strategia SEO per un nuovo sito o nelle attività di manutenzione e ottimizzazione di quelli esistenti.

Il valore dell’analisi e della pianificazione delle strategie digital

In tutto il contesto che abbiamo analizzato, l’importanza di una strategia digitale solida, sostenuta da contenuti di alta qualità, è indiscutibile. Così come è indispensabile saper cogliere tutte le sfumature di un mercato in continua evoluzione. Formazione e aggiornamento, sia per gli appassionati che per gli addetti al mestiere, sono punti chiave per riuscire ad essere concorrenziali con la SEO.

Cosa possiamo aspettarci? Guardando al futuro, ci troviamo di fronte a un groviglio di interrogativi. Come reagiranno i settori che nel 2022 hanno subito perdite di fronte alla nuova realtà? Google continuerà a tenerci sulle spine riguardo alla frequenza dei suoi aggiornamenti? Lo Stato della Ricerca subirà ancora una metamorfosi nel 2024? Solo il tempo potrà svelare le risposte a tali quesiti.

Ma come abbiamo visto, l’analisi dell’andamento delle ricerche su Google ci fornisce uno spaccato lucido di come le SERP si siano evolute e di come i comportamenti di ricerca delle persone si siano mutati nel corso dell’anno.