Google ha confermato di aver aggiornato il suo algoritmo principale il giorno 12. Ecco i primi risultati dell’impatto del update di Google di marzo 2019

Il primo dato che ritengo interessante è che gli esperti SEO internazionali hanno notato che l’aggiornamento di marzo 2019 sembra aver invertito il precedente di agosto.

In altre parole, i siti web che hanno avuto un impatto negativo dall’aggiornamento principale di agosto 2018 hanno visto un segno positivo con l’aggiornamento principale di marzo 2019.

Un altro dato significato lo pubblica Search Engine Roundtable che ha notato come solo una piccola percentuale di siti ha visto, al contrario, un’inversione diretta di marcia rispetto all’aggiornamento precedente.

Quindi possiamo dire che quest’ultimo aggiornamento del core non dovrebbe aver portato a grandi penalizzazioni,  suggerendoci che, invece, qualsiasi impatto è da attribuire semplicemente al risultato dei miglioramenti dell’algoritmo di Google e quindi se un sito rispetta le linee guida di Google può solo aver ricevuto enormi benefici.

Cosa Google consiglia di fare per l’update di marzo 2019

Google stesso ci dice che l’aggiornamento di marzo 2019 è importante ed infatti ha divulgato un comunicato ufficiale sull’update fatto, ma allo stesso tempo ricorda come non sia stato il più grande aggiornamento che ha intrapreso negli ultimi tempi.

Il consiglio che Google stesso dà ai webmaster e a tutti i SEO è più o meno sempre lo stesso: i siti web devono sempre di più concentrarsi su ciò che già dovrebbero fare da anni, ossia costruire fiducia e autorità del brand.

Ciò significa creare e pubblicare contenuti autorevoli e di valore su argomenti chiave relativi a un determinato argomento (piuttosto che parole chiave singole o di nicchia), in modo che gli utenti siano più inclini a fare clic sulla ricerca e a trascorrere più tempo possibile sul sito.

Un’altra considerazione chiave per i siti web è l’importanza di una corretta user experience, ovvero un sito deve sempre soddisfare le aspettative dell’utente.

Le singole pagine di nicchia perdono ranking

Se invece studiamo attentamente ciò che pubblica Searchmetrics dovremmo fare attenzione alle pagine di nicchia che invece sono state le più grandi penalizzate dall’aggiornamento di marzo 2019.

Come a dire che Google potrebbe aver aumentato la sua priorità sui segnali degli utenti e sull’intento di ricerca. Ciò significa che i siti web che generano più tempo sul sito, quei siti che hanno le visualizzazioni di pagine più elevate per visita e con frequenza di rimbalzo più bassi sono stati premiati a discapito di quelli che probabilmente avranno notato un aumento della frequenza di rimbalzo.

Maggiore è il tempo di permanenza maggiore è la visibilità

Searchmetrics ci fa vedere come i siti che hanno ottenuto maggiore visibilità dall’aggiornamento di marzo 2019 hanno un tempo medio di permanenza sul sito di 2:29 minuti.

Potrebbe sembrare un fattore secondario, ma in verità questo tempo di permanenza di due minuti e mezzo circa porta a un più 26% rispetto ai siti che hanno un tempo medio sul sito di 1:58 minuti.

Trenta secondi in più e la visibilità aumenta di un 26 per cento.

Qui si apre, inevitabilmente, un altro problema da non sottovalutare. Ad esempio, un utente potrebbe visitare un sito web ed abbandonarlo velocemente perché ha immediatamente trovato la risposta a ciò che cercava, piuttosto che navigare a lungo all’interno di un sito web perché non riesce a trovare informazioni più dettagliate.

Da una parte si migliora la user experience dell’utente e dall’altra si perde invece sui tempi medi di permanenza sul sito.

Vedremo cosa succederà e vi terremo aggiornati su tutto ciò che a nostro avviso è rilevante per la SEO nel 2019.