L’ottimizzazione SEO dei contenuti per la voce e la ricerca vocale sta diventando sempre più importante nel mondo del marketing digitale. Con l’aumento del numero di dispositivi con assistenti vocali come Alexa di Amazon, Siri di Apple e Google Assistant, è diventato cruciale per i marketer adattare la propria strategia di ottimizzazione dei motori di ricerca per soddisfare le esigenze degli utenti che cercano informazioni attraverso la vocal search.
In questo articolo, esploreremo i modi in cui le persone utilizzano la ricerca vocale e come noi professionisti possiamo adeguare la nostra strategia SEO per catturare il traffico proveniente da questo tipo di ricerca.
Come funziona la vocal search
La vocal search si basa su una complessa tecnologia di riconoscimento vocale. I dispositivi che integrano assistenti vocali utilizzano questa tecnica per interpretare le richieste degli utenti e fornire le risposte appropriate.
La ricerca vocale, infatti, è diventata particolarmente popolare tra gli utenti che navigano da mobile, che possono utilizzare gli assistenti vocali per ottenere informazioni in modo rapido e comodo senza dover digitare testo su uno schermo.
A differenza della ricerca tradizionale, la vocal search spesso richiede una risposta immediata e precisa. Le persone tendono a fare domande in un linguaggio naturale, piuttosto che utilizzare parole chiave specifiche. Ad esempio, anziché digitare “ristoranti italiani a Torino”, un utente potrebbe chiedere “Dove posso trovare un buon ristorante italiano a Torino?”.
Ecco perché, come vedremo meglio più avanti, per soddisfare le esigenze degli utenti della ricerca vocale, dobbiamo utilizzare keyword a coda lunga e un linguaggio naturale nei nostri contenuti. Anche l’aggiunta di informazioni locali e il markup schema possono aiutare i motori di ricerca a fornire risposte precise e complete agli utenti vocali.
Keyword per la ricerca vocale
Per l’ottimizzazione SEO dei contenuti per la vocal search, è importante considerare le parole chiave che le persone utilizzano quando fanno domande. Le keyword per la ricerca vocale spesso differiscono da quelle della ricerca tradizionale scritta.
Invece di focalizzarci, quindi, sulle parole chiave specifiche, dovremmo concentrarci sulle frasi chiave che gli utenti potrebbero utilizzare quando cercano informazioni. Inoltre, avrai notato che le domande per la ricerca vocale spesso includono parole interrogative come “dove”, “cosa”, “come” e “perché”. Questi elementi possono aiutarci a creare contenuti che rispondono in maniera completa e precisa alle domande degli utenti.
Contenuti ottimizzati per la vocal search
Una volta che abbiamo identificato le keyword per la vocal search, avremo una valida struttura che ci permette di scrivere contenuti ottimizzati per la voce e la ricerca vocale. Ecco alcuni suggerimenti che potresti trovare utili.
Scrivi in modo naturale
Poiché la ricerca vocale si basa sul linguaggio naturale, è importante scrivere i contenuti in modo naturale e conversazionale.
Evita di sovra-ottimizzare il contenuto per keyword secche e dai spazio a un’attenta ricerca di keyword correlate a coda lunga. Per fate questo, cerca di individuare con precisione quale sia il search intent della query.
Rispondi alle domande degli utenti
I contenuti per la ricerca vocale dovrebbero essere focalizzati sulle domande degli utenti. Utilizza le parole chiave che identifichi e rispondi in modo completo e preciso.
Spieghiamo meglio. Pensa a quali possono essere i bisogni degli utenti che vuoi intercettare. Rispondi alle loro possibile domande, chiarisci i loro dubbi, dagli un motivo per sceglierti. Gli algoritmi di Google sono abbastanza complessi da capire che il tuo testo è esaustivo tanto da premiarlo anche per le vocal search.
Questo modo di scrivere corrisponde alla regola delle 5W: What, Who, Why, Where e When. Sono i 5 quesiti che rappresentano tutto il significato di un argomento, affrontandone i punti chiave.
Dai subito le informazioni più importanti
Non perderti in inutili monologhi solo per arrivare a un alto numero di parole. Usa la prima parte dell’articolo per dare le informazioni più utili, ovvero per soddisfare il search intent.
Certo, potresti pensare che, così facendo, il lettore potrebbe abbandonare l’articolo prima di averlo letto tutto. In realtà, ti possiamo assicurare che è più facile che un utente abbandoni l’articolo perché lo trova inutile o noioso. Chi trova subito le risposte che cerca, e questo vale sia per la vocal search che per le ricerche scritte, è più portato ad approfondire l’argomento continuando a leggere.
Tale struttura viene indicata con il nome di piramide rovesciata, ed è molto utilizzata, fra le altre tipologie, anche negli articoli giornalistici.
Markup schema e local search
Il markup schema è un codice che possiamo aggiungere alle pagine web per aiutare i motori di ricerca a comprenderne il contenuto.
È come un riepilogo delle informazioni che possiamo fornire a Google per fargli capire con chiarezza alcune informazioni utili. Questo ci avvantaggia per riuscire a far apparire i nostri contenuti in modo molto più organizzato e con un’esperienza utente diversa, come nel caso dei rich snippet. Il CTR per risultati di questo tipo è molto più alto rispetto a quelli più classici in SERP.
Un ultimo consiglio per migliorare ulteriormente l’approccio all’ottimizzazione SEO per le vocal search. La ricerca vocale è spesso utilizzata per cercare informazioni locali, come ristoranti, negozi e servizi. Assicurati di includere un’ottimizzazione SEO Local nei tuoi contenuti, includendo dettagli come indirizzo, orari di apertura e numero di telefono.