Un cliente della Wolf Agency mi ha chiesto giorni fa quanto sia importante avere contenuti freschi e/o aggiornati sul sito aziendale. Ecco cosa penso in merito a contenuti freschi in funzione della SEO.
Nel 2011 dopo l’avvento del Caffeine Update Google ha iniziato ad eseguire la scansione e l’indicizzazione del web più rapidamente.
In particolare con Caffeine Google ha rilasciato una modifica ai risultati di ricerca che favorirebbe, in alcuni casi, i contenuti freschi rispetto alle più tradizionali pagine “evergreen“.
Questo è noto con l’acronimo QDF, o ” Query Deserves Freshness ” tanto che Google stesso nel suo blog ufficiale riporta quanto segue:
“Ricerche diverse hanno esigenze di freschezza diverse. Questo miglioramento algoritmico è progettato per comprendere meglio come distinguere tra questo tipo di ricerche e il livello di freschezza di cui hai bisogno e assicurarti di ottenere le risposte più aggiornate al minuto”.
Da allora QDF è diventata una delle parti più fraintese degli algoritmi di Google, tanto che, ancor oggi, molti colleghi SEO fanno ancora confusione tra freschezza e contenuti “sempre verdi”, ossia tutti quei contenuti che non hanno né stagionalità né perdono di interesse nel tempo.
I miei nuovi clienti spesso mi dicono che il loro precedente consulente SEO aveva consigliato loro che dovevano cambiare frequentemente il loro contenuto ma soprattutto la homepage in modo che Google lo classificasse meglio.
Cambiare spesso il contenuto della homepage non aiuta a migliorare il ranking
Non nego che esistano termini di query di cui Google fornirà prima i “nuovi risultati” rispetto ai contenuti più vecchi, ma siamo nelle ricerche di campi verticali e viene utilizzato in casi specifici.
Ecco perché la QDF non ha sempre così tanta importanza.
Quindi, come facciamo a sapere quando si hanno questi cambiamenti?
Quando la QDF è importante
Spero sia stato chiaro fino ad ora dicendo che la QDF non è mai stata pensata per essere applicata a tutte le ricerche. Anche quando è stato lanciato Caffeine, l’update ha interessato solo il 30% circa delle query.
Ad esempio, il tuo sito di ricette con la salsa di spaghetti della tua bisnonna non ha bisogno di essere aggiornato regolarmente, se non del tutto, proprio perché se scritto bene sia di contenuto che a livello SEO come va bene ora andrà benissimo anche tra anni.
Nessuno ha bisogno di cambiare una pagina delineando la teoria della relatività di Einstein su base giornaliera, settimanale o mai, perché essa è e come tale non cambierà mai.
Al contrario potrà essere approfondito l’argomento solo nel caso in cui future ricerche aggiugano dati importanti o smentiscano quanto Einstein scoprì.
Alcuni tipi di contenuto sono pensati solo per rimanere fedeli o essere “evergreen”.
Quindi, ovviamente, alcune domande non lo sono.
Google lo spiega molto bene nel suo post sul blog ufficiale, tanto da individuare i seguenti criteri quando si parla di freschezza dei contenuti:
- Eventi recenti o argomenti caldi. Per eventi recenti o argomenti caldi che iniziano a fare tendenza sul Web e si desiderera trovare immediatamente le informazioni più recenti.
- Eventi regolarmente ricorrenti. Alcuni eventi si svolgono regolarmente, come le conferenze annuali o le elezioni. Senza specificare con le parole chiave, è implicito che ci si aspetti di vedere l’evento più recente, e non uno di 50 anni fa.
- Aggiornamenti frequenti. Ci sono anche ricerche di informazioni che cambiano spesso, ma in realtà non è un argomento caldo o un evento ricorrente. Ad esempio, se stai cercando le migliori fotocamere reflex o sei si cerca una nuova auto e si desiderano leggere le recensioni su un determinato modello, probabilmente vorremmo leggere le informazioni più aggiornate.