Da due giorni le SERP di Google stanno ballando in continuazione con up e down significativi. Il 13 marzo 2019 Google ha lanciato un nuovo aggiornamento dell’algoritmo. Ecco cosa bisogna sapere di Florida 2.0 l’ultimo Google core update.
Da due giorni i SEO di tutto il mondo hanno iniziato a notare degli sbalzi (quasi sempre negativi) nelle SERP dei siti da loro gestiti.
E proprio perché l’aggiornamento di Google è iniziato il 13 marzo scorso in concomitanza con la Pubcon Florida SEO conference che nell’ambiente informatico è stato dato il nome in codice a questo Update di Florida 2.0.
Il primo Florida update risale a ben 16 anni fa quando Google lo lanciò nel bel mezzo dello shopping natalizio.
Oggi, invece, sembra che a Google questo revival proprio non sia piaciuto, così ha deciso a mezzo Twitter di chiamare l’aggiornamento dell’algoritmo di marzo 2019 con il semplice nome di “March 2019 Core Update“.
Per quanto mi riguarda su Facebook nel gruppo Fatti di SEO proprio il data 13 marzo avevo chiesto ai tanti colleghi se avessero notato in alcune nicchie strani balzi, e tra le decine di commenti mi ero fatto l’idea che qualcosa di veramente serio si stava muovendo in casa Google.
Intanto Google proprio in queste ore dall’account di Google Search Liaison su Twitter pubblica: “we understand it can be useful to some for updates to have names. Our name for this update is “March 2019 Core Update.” We think this helps avoid confusion; it tells you the type of update it was and when it happened”.
Cosa bisogna sapere di Florida 2.0 l’ultimo Google core update
La cosa principale che mi sento di dire è che, a prescindere dal nome dato all’ultimo aggiornamento dell’algoritmo di Google, come per tutti i precedenti update bisogna aspettare e pazientare ancora un po’, perché spesso le cose si sistemano da sole.
Certamente alcune nicchie saranno “colpite” più di altre, ma molto probabilmente non dipende tanto dal contesto quanto dalla presenza di contenuti rilevanti all’interno dei siti colpiti.
Soprattutto suggerisco con i SEO tool di provare a vedere non solo quali siti stanno perdendo posizioni in SERP, ma monitorare attentamente tutti quelli che al contrario stanno salendo di ranking.
Certamente il fatto che Google abbia deciso di non dare un nome tecnico a questo Update ha aiutato molto a evitare confusione.
Google ci dice il tipo di aggiornamento che è stato e quando è successo. Punto e a capo senza fare tanti altri discorsi inutili.
Negli anni scorsi è successo che dopo aver dato un nome ad un aggiornamento Google o abbia poi cambiato in corsa come successe con l’update di Panda che inizialmente fu chiamato Farmer.
In attesa di vedere gli sviluppi, pensiamo invece al contenuto che abbiamo pubblicato nel nostro sito-web e cerchiamo, come poi dovremmo sempre fare, di migliorarlo non solo nella qualità ma anche nella rilevanza dei contenuti stessi e soprattutto alla qualità e rilevanza dei backlink.
Oggi ancora di più è importante affidarsi a SEO agency serie che seguono costantemente cosa succede dentro Google e soprattutto non scegliere strategie di link building sbagliate.
Intanto vi lascio a Danny Sullivan di Google e a ciò che ha scritto su Twitter proprio sulla scelta di cambiare il nome del Florida 2.0 Update:
“So … we’ve not typically given the core updates a name, because we want to have people focus on what they’re about — *core* updates, as opposed to say the Speed Update that we did name and was about site speed. Our preference is any name continue to use “Core”
“There’s a strong preference that the updates be “Core” plus a date so that everyone can easily know what it was about. Of course, “Core Update March 2019 doesn’t exactly roll off the tongue.” But that’s what it was, and there’s no confusing with other things ”
“For example, the “Medic” update wasn’t about medical material. It was a broad core update that even third-party surveys showed. Calling it “Medic” was confusing. The famous Florida Update of 2003 has nothing to do with this one. Calling this “Florida 2″ is also confusing.”
Ecco quello che penso, e soprattutto di quest’ultimo tweet vorrei porre l’attenzione sull’importanza di non cadere negli sbagli del passato, tanto che lo stesso Sullivan ricorda come, ad esempio, il “Medic update” non riguardava materiale medico. Si trattava di un ampio aggiornamento di base che mostrava anche third-party surveys . Chiamarlo “Medic” è stato solo fonte di confusione.
Quindi niente panico ed aspettiamo, ricordandoci sempre che il famoso Florida update del 2003 non ha nulla a che fare con questo. Ecco perché continuare a chiamare questo aggiornamento “Florida 2.o” è certamente una cosa sbagliata.