Da sempre nella SEO si dice che “content is the king” e come tale si cerca sempre il più possibile di pubblicare contenuto sui siti web, spesso anche a discapito del contenuto stesso.
Il problema più grande è che spesso per produrre quotidianamente contenuto si ricorre a sotterfugi o a velocizzare la stesura dell’articolo copiando un po’ a destra e un po’ a manca.
Nel mio lavoro, giornalmente, vedo anche interi siti web che pubblicano contenuto interamente copiato da altri siti e questa procedura non solo non produce nessun risultato utile, ma appena Google la scopre penalizza in toto l’intero progetto.
La SEO è fatica, lo dico sempre, e come tutti i lavori deve essere fatto con passione e al meglio delle proprie possibilità.
Quante email riceviamo ogni settimana dove sedicenti SEO agency ci promettono di portare il nostro sito web in cima alla prima pagina di una ricerca su Google?
Sfortunatamente, secondo Peter Kent, autore di SEO for Dummies , “le aziende SEO truffano all’80%, quindi se assumete qualcuno che lo faccia per voi, avete solo una possibilità su cinque che tutto vada bene”.
Al seminario IPIC “Cosa non sai della SEO che fa male al tuo business” , Kim Bultsma ha detto al pubblico che ha a che fare con un SEO truffatore che:
1. Ti promettono una prima pagina su una ricerca Google;
2. Dicono che acquisteranno annunci per il tuo sito web;
3. Non ti diranno mai chi sono i loro clienti;
4. Lavoreranno a breve termine nelle classifiche;
5. Non diranno che il contenuto è il miglior metodo per aumentare il ranking.
A tutto ciò poi si aggiungono quelle strategie ormai ampiamente superate e altamente penalizzanti come il Keyword Stuffing (uso eccessivo delle stesse parole chiave in una pagina), il Cloaking (presentazione di contenuti o URL completamente diversi dall’utente rispetto allo spider del motore di ricerca), il Pagine doorway (pagine inutili ottimizzate per parole chiave mirate e progettate per avere un punteggio elevato per query particolari) e il testo invisibile (riempimento di parole chiave scritte bianco su bianco o con testo minuscolo sulla pagina).
Google penalizza il contenuto copiato
Molti professionisti e imprenditori che si rivolgono alla mia agenzia, ancor oggi, non sanno quanto sia dannoso e pericoloso pubblicare sui propri siti aziendali contenuto copiato da altri siti web.
Google odia talmente tanto tale procedura che il suo algoritmo penalizza in automatico tutti quei siti web dove trova contenuto duplicato.
Ecco perché sarebbe bene non rivolgersi a coloro che offrono pacchetti di siti web preconfezioanti, ma rivolgersi solo ed esclusivamente ad agenzia web che realizzano a mano un progetto web e che hanno al loro interno dei seo writer che si occupano espressamente della realizzazione di contenuti unici ed originali.
La buona notizia è che Google non considera le immagini duplicate come contenuti copiati, anche perché spesso quando non si ha a disposizione un portfolio fotografico originale si ricorre alla pubblicazione di foto royalty free, ossia quelle foto che liberamente sono state pubblicate online per essere riutilizzate anche a scopo commerciale, tante delle quali possono essere scaricate anche gratuitamente.