Le informazioni viaggiano alla velocità della luce, la comunicazione è sempre più rapida, diretta e l’attenzione è un bene prezioso. Riuscire a catturare gli utenti, coinvolgerli, fidelizzarli può fare la differenza per il successo di un business. Ed ecco che i social signals rimangono un tema affascinante e discordante per i professionisti della SEO. Ma di cosa si tratta? E quanto davvero possono influenzare il ranking di un sito?
Questi segnali, in ogni caso, raccontano una storia avvincente: la storia di come il tuo brand viene percepito, condiviso e discusso online. Andiamo quindi a scoprirli nel dettaglio.
Cosa sono i segnali sociali?
In parole semplici, i social signals sono le interazioni che avvengono sui tuoi contenuti pubblicati sui social media. Pensiamo a mi piace, condivisioni, commenti, retweet, pin e qualsiasi altra forma di engagement che gli utenti generano. Più interazioni ottieni, più forte è il segnale che, in qualche modo, invii indirettamente a Google e agli altri motori di ricerca: il tuo contenuto è interessante, utile e vale la pena che sia posizionato in alto nei risultati di ricerca.
Segnali Social e Google: un rapporto controverso
I social signals e l’engagement sono dunque diventati metriche chiave del social media marketing. Rivelano quali contenuti interessano il target e quali modalità di comunicazione funzionano meglio. Avere più like, condivisioni e visualizzazioni aumenta la visibilità dei post e la platea di persone che li vedono, apprezzano e condividono.
Ma come si è diffusa l’idea dei segnali social come fattore di ranking?
Tutto è iniziato nel 2010, quando Matt Cutts definì le “pagine social come segnali di ranking“, affermando che più follower si hanno e più traffico si dirotta al sito dai social media, migliore è il ranking di ricerca.
Si ipotizzò così un legame tra social signals e SEO, inserendoli tra i più di 200 fattori di ranking di Google. Ma quelle affermazioni risalgono agli albori della SEO moderna.
Cutts stesso le corresse nel 2014, dicendo che Google non usa i dati dei profili social come segnali di ranking.
John Mueller e Gary Illyes hanno in seguito confermato che i segnali sociali non hanno un impatto diretto sul ranking di Google. Nonostante questo, non tutti si sono convinti e il mito persiste.
Pensandoci bene, i social signals possono non essere molto affidabili: basta pensare all’acquisto di follower o di interazioni. I “Mi piace” sono considerati vanity metrics, ovvero non realmente utili per un business (un Mi piace non aumenta di certo il fatturato). Eppure… eppure, non è ancora finita.
Perché, quello che in realtà sembra unire Social signals e SEO è una correlazione indiretta.
I segnali social non influenzano direttamente il ranking, ma sussiste una correlazione latente. I segnali social rafforzano la SEO del brand e del sito per diversi motivi:
- Aumentano la brand awareness: più persone conoscono il brand, più è probabile che cerchino il suo sito web;
- Generano traffico organico: i post sui social media possono indirizzare traffico al sito;
- Migliorano la reputazione online: un’ampia presenza social con contenuti di qualità aumenta la fiducia nel brand;
- Favoriscono la condivisione di contenuti: i contenuti condivisi sui social media possono ottenere backlink. E la link building è, come ben sappiamo, un fattore di ranking importante.
Quali sono i segnali sociali più importanti?
Non tutte le interazioni sono uguali. Alcune hanno un peso maggiore nel determinare il valore dei tuoi segnali sociali. Ecco alcuni dei fattori che Google e gli altri motori di ricerca sembrano tenere in considerazione:
- Numero di condivisioni: più persone condividono i tuoi contenuti, più ampia è la tua reach e maggiore è la fiducia che Google ripone nella tua autorevolezza;
- Commenti e recensioni: un elevato numero di commenti, domande e recensioni sui tuoi contenuti indica che il tuo pubblico è coinvolto e interessato a ciò che hai da dire;
- Influencer marketing: le interazioni con influencer del tuo settore possono amplificare la tua visibilità e attirare l’attenzione di un pubblico nuovo e altamente qualificato.
Come sfruttare i segnali sociali per migliorare la tua SEO
Ora che abbiamo compreso il potere dei segnali sociali, è tempo di metterli al lavoro! Ecco alcuni consigli pratici:
- Crea contenuti irresistibili: la chiave per ottenere interazioni è pubblicare contenuti di alta qualità, che siano utili, informativi, coinvolgenti e in linea con gli interessi del tuo target;
- Condividi sui social media: promuovi i tuoi contenuti sui tuoi canali social, utilizzando hashtag pertinenti e promuovendo collaborazioni con influencer del settore;
- Interagisci con il tuo pubblico: rispondi ai commenti, alle domande e alle critiche in modo costruttivo e tempestivo. Crea un dialogo aperto e sincero con la tua community;
- Monitoraggio e analisi: esistono diversi strumenti che ti aiutano a monitorare i tuoi segnali sociali e a capire come migliorare la tua strategia. Puoi creare report specifici su Google Analytics e capire quanto e quale traffico arriva al sito dai social.
L’ascolto attivo: la chiave per il successo
Oltre a monitorare i dati, è fondamentale ascoltare attentamente ciò che il tuo pubblico dice di te sui social media. Le conversazioni, i commenti e le recensioni sono una miniera di informazioni preziose per comprendere le esigenze del tuo target, migliorare i tuoi contenuti e rafforzare la tua brand reputation.
Fai tesoro dei feedback:
- Analizza i commenti e le recensioni per identificare punti di forza e di debolezza dei tuoi prodotti o servizi;
- Rispondi in modo tempestivo e costruttivo alle critiche, dimostrando attenzione al tuo pubblico e impegno per la miglior customer experience;
- Usa i suggerimenti e le richieste del tuo pubblico per migliorare i tuoi contenuti e creare nuovi prodotti o servizi che soddisfino le loro esigenze.
L’ascolto attivo e l’analisi dei dati ti permettono di ottenere una visione olistica dei social signals e di utilizzarli per ottimizzare la tua strategia SEO in modo efficace. In questo contesto, i social media non sono solo un canale di promozione, ma un vero e proprio ecosistema di relazioni e di valore. Abbraccia questa filosofia e la tua SEO ne sarà premiata.